Come anticipato nell’articolo “Le 4 fasi della vendita controllata stragiudiziale” questa attività va affrontata seguendo il percorso a sbarramento e solamente dopo essere certi della fattibilità di ogni passaggio si può procedere al punto successivo.

Tuttavia, le insidie principali si annidano durante le prime due fasi e cioè durante l’individuazione di un acquirente e la trattativa con creditore.

Per chi non conosce certe dinamiche, è difficile gestire in autonomia la compravendita stragiudiziale perché sono molti gli aspetti da curare e tutti devono avere un professionista di riferimento.

Quando il debitore si reca in una agenzia immobiliare per cercare di vendere il proprio appartamento pignorato, l’agente coinvolto, comprende le intenzioni che stanno dietro a questa richiesta, ma non gestendo quotidianamente certe tematiche, non ha una rete di clientela selezionata a cui proporre questo tipo di investimento, pertanto pur conoscendo la procedura non è in grado di soddisfare in tempi brevi tale richiesta.

Molto spesso, per un immobile pignorato, possono celarsi insidie nella situazione urbanistico/catastale, e questo nonostante che il tecnico di ufficio nominato dal tribunale si sia già espresso in merito; pertanto il rischio di trasformare la “convenienza”, per l’acquisto di un immobile scontato, in perdita economica è molto alto.

Nella stessa situazione potrebbe trovarsi l’avvocato che assiste – in questo triste percorso – il debitore, il quale potrebbe non avere esperienze in diritto immobiliare e quindi non conoscere nel dettaglio cosa fare; e pur sapendolo, egli svolge la professione di legale, quindi non si mette alla ricerca di agenti immobiliari e/o potenziali acquirenti consapevoli; creando, senza intenzionalità, dei limiti alla risoluzione del caso.

Non dimentichiamoci che la trattativa con il creditore ricopre l’aspetto fondamentale di tutta la procedura. Possiamo trovarci in situazioni in cui è presente un solo creditore, altre in cui i richiedenti sono più di uno, altre ancora in cui è presente anche lo Stato.

Esistono casi dove il debito residuo è inferiore al valore dell’immobile, altri in cui la situazione è opposta, altri ancora dove i rispettivi valori sono paritetici.

Qualsiasi scenario si possa presentare è importante comprendere che il creditore difficilmente è disposto a scendere a compromessi e qualsiasi accordo a ribasso è il risultato di un’attenta attività di mediazione creditizia.

Gli esempi riportati, sono solamente una parte delle difficoltà che si possono incontrare svolgendo questa attività.

L’obiettivo di un potenziale debitore dovrebbe essere quello di riuscire a vendere velocemente e chiudere la partita con i creditori.

Se durante questo percorso, si imbatte in figure che rallentano anziché fornire impulso, la possibilità di insuccesso è molto alta con i rischi e le conseguenze connesse alla vendita in asta.

Conviene rischiare il fallimento? Secondo noi NO!

Nel caso di specie ponetevi la domanda se siete in grado di coordinare tutte le attività previste per risolvere il pignoramento uscendone indenni.

Lasciati aiutare!

Nel caso avessi delle domande o desideri approfondire un argomento, puoi parlare del tuo caso con un nostro consulente e gratuitamente e senza alcun impegno, potrai ricevere consigli su come comportarti.

Fai la cosa giusta, assicurati un futuro senza debiti!